IL BLOG DEL RICORDO... DALLA PARTE DEL CITTADINO

venerdì 26 aprile 2024

IL DUCE AL BIVIO



E' lui!
Sì, il volto dipinto sulla facciata della vecchia casa è quello di Benito Mussolini.
La modesta casa si trovava lungo la 259. Essa è stata abbattuta all'inizio di questo millennio. 
Sull'area di risulta è stato costruito il piccolo parcheggio che oggi si trova sul lato est del negozio Canegatto.
La lunga casa bassa (che vediamo nella foto sottostante) ospitava alcune famiglie, una tabaccheria, un'osteria e l'officina meccanica di Marcello Cornacchia (trasferitosi in seguito a Villa Rosa). 
In seguito ospiterà anche l'officina per motorini di Paolo Nocelli.


Anche la casa che si intravede sullo sfondo a destra è stata abbattuta.
Al suo posto è stato costruito un moderno condominio (quello in cui al pianoterra oggi è ubicata l'attività commerciale di Cane&Gatto).



LA GONNA SCOZZESE


Quando è moda è moda.
Era il 1964 e in quell'anno andava di moda la gonna scozzese. Due belle ragazze, due future insegnanti, sfoggiano il loro abbigliamento in un luogo oggi riconoscibile da non tutti i corropolesi.
La costruzione che vedete è la palestra fascista annessa alla scuola elementare del capoluogo, oggi abbattuta. 

Le 2 ragazze, Teresa Clementoni e Rosamaria Di Teodoro, si trovano sul piazzale retrostante l'edificio scolastico di via San Giuseppe.
L'edificio sullo sfondo, destinato a palestra, è stato demolito


giovedì 25 aprile 2024

BELLISSIMO


La Chiesa Parrocchiale di Corropoli conserva tesori d'arte nascosti.
Entrando nel vano che fu Fonte Battesimale (ubicato sulla parte sinistra della chiesa), che bisogna attraversare per salire alla cantoria, c'è un mosaico che si ricorda vagamente, ma che c'è da vari decenni.
Bellissimo, anche se di fattura non certo antica. Mosaico molto realistico, realizzato con tessere molto piccole, dalle sfumature e dagli effetti sorprendenti.
Per un periodo i battesimi sono stati amministrati in questa sala, poi il Fonte fu spostato sul lato destro di chi guarda, vicino all'altare maggiore.
Osservando attentamente abbiamo scoperto perché non avevamo più visto il mosaico. Era stato coperto da materiali vari e da uno schermo mobile per proiezioni. Guardate il marchingegno bianco sopra al mosaico.


L'EREDITA'


Lo sposo della foto è Giggiò d' Marcò, all'anagrafe Luigi Tonelli, ultimo zio materno.
Lui, mia madre Sculastra (Scolastica) ed anche io siamo nati nel borgo Marcò, un gruppo di case inizialmente di terra, in seguito ampliate e sostenute con parti in muratura, costruite sulle pendici della collina che domina Corropoli.
I miei nonni, Francesco e Agnese, non avevano la televisione, ma si divertivano lo stesso... a procreare. E così, tra gli zii che ho conosciuto e con cui sono stato in contatto cito anche: Maria (Marietta, che dopo il matrimonio emigra in America), Filomena (Mamena), Argentina (Gina), Anna (Nannina) e Camillo (Cammill').
Da tutti questi zii, compresa zia Mafalda Del Toro (la sposa), ho ricevuto tante parole semplici, ma sagge e concrete.

IDEE BRILLANTI

Approfittando del fatto che alla rotonda di Santa Scolastica il cartello che indicava "Corropoli terra di lavoro e cultura" è stato rimosso, i geniali ideatori della Sfilata delle Barbe ne hanno digitalmente creato altri.


Nel 2024 hanno trasformato Corropoli nella Woodstock italiana sperando nell'afflusso di tante persone (barbute) per una serata di pace, amore e barbe.
A movimentare musicalmente il 6° Festival Internazionale delle Barbe il 21 luglio 2024 a Corropoli ci saranno The Musicholics.


Nel 2023, sempre ad opera degli ideatori della sfilata barbuta, Corropoli era diventata la Città del Vino e delle Barbe.


Sinceramente noi preferiamo il cartello originale in rosso e plexiglass...


e ci chiediamo quanto tempo ci vuole per ripulirlo (era stato sporcato con vernice rossa) o per rifarlo (il cartello è stato rimosso a novembre 2023).

I GEMELLI KESSLER


L'hanno fatto apposta!
Non poteva succedere casualmente che i due giovanotti, Orlando Felice e Primo Rosati, assumessero questa posa plastica che - guarda caso - anticipava di qualche anno l'avvento sui teleschermi italiani delle Gemelle Kessler. Siamo infatti nel 1955.

Alle loro spalle c'è il palazzo Bontà-Di Filippo-Rasicci. 
Dietro la testa di Orlando si intravede un'insegna: era quella dell'oreficeria Rubini. Corropoli arriverà ad avere due oreficerie. Sotto i portici di piazza Pie' di Corte aprirà infatti anche l'oreficeria De Iuliis.

mercoledì 24 aprile 2024

UN EROE CORROPOLESE


🔘 Il 25 aprile è festa nazionale. Si commemora la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista.
In piazza Pie' di Corte a Corropoli nessuna manifestazione per ricordare che oggi è festa nazionale. Eppure Corropoli ha dato i natali a un giovane che è morto per liberare l'Italia dal fascismo, è morto per un ideale (che si può anche non condividere), ma è pur sempre un giovane coerente che ha dato la vita per realizzare ciò in cui credeva.
Stiamo parlando di Francesco (Franco) Speca nato a Corropoli il 30 novembre 1921. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, Franco non si schierò dalla parte dei nazi-fascisti e si aggregò alle formazioni partigiane che operavano nella zona di Genova. 
Ferito, catturato, il 30 gennaio 1945 venne fucilato sulla montagna di Cogoleto (Genova).
A Corropoli gli hanno intitolato una via del Centro storico, ma a Cogoleto oltre a dedicargli un cippo sul luogo dove fu ucciso, gli hanno addirittura intitolato un molo.
A Cogoleto ricordano Francesco Speca tutti gli anni.




SUL LUOGO DEL DELITTO


🔘 ...e per raggiungere il "luogo del delitto" questo corropolese, Lido Speca, ha percorso varie centinaia di chilometri. La foto è stata scattata in Liguria il 25 aprile 1981 lungo la strada che s'inerpica sui monti che sovrastano Cogoleto.
Proprio sul punto in cui è stato elevato un cippo di pietra il 30 gennaio 1945 fu ucciso il 
partigiano Franco (Francesco) Speca nato a Corropoli. 
L'Associazione Nazionale Partigiani, i Comuni di Stella e di Cogoleto per ricordare il sacrificio di questo corropolese hanno voluto erigere questo monumento presso cui posa il cugino Lido Speca.

DOMANDE SENZA RISPOSTA


Sabato 27 aprile 2024, alle ore 18, presso la Sala Convegni del Parco Archeologico di Ripoli ci sarà la presentazione del libro "Diritto alla Bellezza". 
Vari gli ospiti che illustreranno il mondo di Ripoli, zona archeologica ricca di testimonianze risalenti al neolitico.
"Proteggere e valorizzare il patrimonio culturale" è il sottotitolo della pubblicazione in presentazione.
Alla luce di questo principio non riusciamo a capire perché, qualche settimana fa, un cartello stradale posto nei pressi del Parco Archeologico sulla statale 259, 
che mostrava alcuni reperti archeologici di Ripoli (vedi foto), SIA STATO RIMOSSO.

Chi l'ha tolto? Perchè? 

 

IL QUARTO UOMO


L'anno dovrebbe essere il 1956. Ci troviamo ad un pranzo di nozze, ed aggiungiamo... di un certo tono. Sulla tavola è addirittura presente una bottiglia d'acqua minerale "San Giacomo".
Per i corropolesi di quell'epoca l'acqua minerale non era assolutamente una necessità. Ci si riforniva attingendolo l'acqua dalle fontanelle pubbliche o direttamente da pozzi casalinghi.
Gli invitati di questo matrimonio si trovano ad Ancona, all'hotel Passetto, uno dei top negli anni '50/60.
Abbiamo riconosciuto 3 invitati su 4 di questa foto. Da sinistra c'è Ennio Rosati (1926-1997), Guglielmo Pantoli (1898-1979), ? e Lino Cardelli.
Chi sa fornirci indicazioni sul 4° uomo (quello con la giacca)?

DEFUNTI PROTETTI

"Ladro avvisato mezzo salvato".
Al cimitero di Corropoli sono arrivate le telecamere. Tutti gli ingressi sono sotto sorveglianza. Per i ladri di orchidee il compito diventa più arduo.
I ladri di piccoli oggetti possono farla franca, ma non è detto che non ci siano telecamere all'interno.


Il 17 aprile 2024 avevamo scritto:


Riceviamo una telefonata in cui una vedova, disperata e scoraggiata, lamenta il furto di una pianta di orchidea dalla tomba del marito deceduto da poco tempo.
Non è la sola ad evidenziare questo problema, di cui una soluzione potrebbe essere l'installazione di telecamere.
Finora, da parte dell'Amministrazione, abbiamo visto vari annunci.
L'ultimo risale al 
28 settembre 2023. (29 telecamere)
Un altro al 14 luglio 2022 (70.000 euro)
Un altro ancora al 5 aprile 2021, ma i ladri continuano a girare indisturbati e impuniti nel cimitero di  Corropoli. La gente è rassegnata, ma qualcuno - profondamente arrabbiato - prova a denunciare su Facebook i continui furti.

Altri si appellano a messaggi religiosi.


Vengono trafugati non solo oggetti di valore (es. ceramiche di Castelli), ma anche oggetti utili come un porta lumini (nella foto il gemello) che impedisce l'insozzamento della pietra della base della cappella.
Al ladro ne serviva solo uno.


"Na' urt'llata", è stata una coltellata al cuore - ci dice la vedova che ha visto sottratto dalla tomba del marito (morto di recente) un vasetto di ciclamini (dal valore irrisorio).

P.S. Una lettrice ci scrive: "Non rubano solo lumini, fiori e portavaso, ma anche gli oggetti per la pulizia! Nonostante ci sia il nome su di essi...

Le telecamere, dove sono le telecamere?
C'è un amministratore che possa fornirci delle spiegazioni?

Non abbiamo ricevuto risposte, ma abbiamo visto che sono arrivate le telecamere. Va bene così. GRAZIE

IL PRIMO AUTOLAVAGGIO


Negli anni '60 varie famiglie possono permettersi un'auto... e Carino Di Addezio ha la lungimirante idea di installare, in un angolo della propria stazione di servizio Api, un moderno autolavaggio. 
Con questa struttura non era più necessario scendere in una buca per lavare la carrozzeria nascosta. Un potente pistone sollevava l'auto e ne facilitava la pulizia anche nelle parti meno accessibili.
Non erano stati ancora inventati gli spazzoloni rotanti e la mano di Carino faceva senz'altro un lavoro migliore.


CAPELLONI ALLA MODA


Scorrevano gli anni '70 e i 3 giovanotti della foto seguivano rigorosamente i canoni della moda del tempo: capelli lunghi, pantaloni a zampa d'elefante tenuti su da un grosso cinturone.
Tanto uniti nella loro giovinezza... ma separati appena varcata la soglia dell'indipendenza.
L'unico a restare a Corropoli è il giovanotto di destra: Fernando Rosati.
Il giovanotto a sinistra, Adriano Iachini, abbraccerà la carriera militare (Guardia di Finanza) e si stabilirà a L'Aquila.
Il terzo, Isidoro "Dorino" Di Giannuario, al centro si dedicherà al commercio, ma il 7 marzo 1996 lascerà definitivamente la famiglia, gli amici e Corropoli in seguito ad un incidente stradale.

VERSO LO SFASCIO

I politici - con i soldi dei cittadini - qualche volta realizzano opere inutili, inutilizzate ed inutilizzabili... Esempio:


E' l'estate 2015, su un luogo pubblico degli operai montano una specie di sarcofago sotto un sole cocente.
"A cosa servirà?" si chiedono in molti. Neanche gli addetti al montaggio sanno dare una risposta esauriente.
Per fortuna a Corropoli c'è un sindaco (Umberto D'Annuntiis) molto disponibile che su Facebook ci chiarisce: 
"E' un intervento che rientra in un progetto più ampio di valorizzazione del territorio finanziato dalla Regione. Si tratta di un punto informativo collegato ad un percorso pedonale naturalistico...".
Dopo quasi 9 anni possiamo - amaramente - annunciare che il "sarcofago" è stato utilizzato dai volontari della Protezione Civile per la distribuzione dei buoni-spesa ai più bisognosi durante il Covid 19 e viene utilizzato come rimessa degli attrezzi degli operai che curano il decoro del Bivio.
Per quanto riguarda il "punto informativo" (riferito dal sindaco D'Annuntiis) non s'è visto nulla. Non ha dato lavoro ad alcun giovane.
La foto sottostante (scattata nel 2022) comincia ad evidenziare il decadimento del manufatto in legno. 


Senza manutenzione le costruzioni di legno invecchiano rapidamente. Fra qualche anno diventerà del tutto inutilizzabile e il Bivio avrà a disposizione qualche parcheggio in più.

NOIA e NAJA


C'era una volta la naja (servizio militare) che in qualche caso poteva trasformarsi in noia e far rimpiangere gli aspetti più gravosi della vita di caserma.
Il giovanotto sdraiato sul letto con braccio fasciato è il corropolese Luciano Quinzi, messo a riposo per rottura del braccio durante un'esercitazione.
Non si può far a meno di notare l'arredamento spartano (essenziale, minimo) della stanza.
Se siete stati attenti osservatori avete scoperto che il nome del soldato infortunato è scritto sulla lavagnetta posta al di sopra del comodino (se così lo si può chiamare).